Stabilite le aliquote dei ristori a carico di Gesenu e Tsa
Il tribunale di Perugia ha decretato il risarcimento ai 24 Comuni dell’ex ambito numero 1, in quanto ritenuti soggetti danneggiati dalla società Gesenu, in quanto avrebbero corrisposto somme in più rispetto a quelle dovute su base contrattuale.
Si tratta dei 566.208,90 euro confiscati a Gesenu (366.208,90 euro) e Tsa (200.000) nell’ambito dell’inchiesta “spazzatura d’oro”, già approdata a processo. Ieri il giudice per l’esecuzione, Natalia Giubilei ha stabilito che la confisca a favore dello Stato diventi restituzione agli enti danneggiati.
Sulla differenziata del Perugino la Procura e il Corpo forestale avevano scoperto un sistema illegale, secondo la ricostruzione dell’accusa: i costi della selezioni venivano addebitati ma in discarica i rifiuti venivano mescolati.
A giudizio in 24 tra società e persone fisiche “per traffico di rifiuti, gestione illecita di rifiuti, inquinamento ambientale, falso in registri e in atto pubblico, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata e comunque attività illecite necessarie a consentire il conseguimento di profitti ingiusti” da parte delle società di gestione, è scritto nel capo di imputazione.
A ricevere i ristori saranno Assisi, Bastia, Bettona, Cannara, Castiglione del lago, Città della Pieve, Collazzone, Corciano, Deruta, Fratta Todina, Magione, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Paciano, Panicale, Passignano, Perugia, Piegaro, San Venanzo, Todi, Torgiano, Tuoro e Valfabbrica.
Con cifre che vanno dal massimo dei quasi 290mila euro ottenuti da Perugia, ai mille di Paciano, passando per gli oltre 34mila a Corciano e Bastia e i 30mila ad Assisi. E ancora, i quasi 25mila euro per Todi e i 20mila per Magione e Marsciano.