Propone ai visitatori, studenti delle scuole umbre e cittadini, 150 foto, 12 capitoli e 20 pannelli con immagini tratte dall''archivio dell''ANSA e da album privati di famiglia, oltre a un video-documentario, la mostra itinerante “L'ereditè di Falcone e Borsellino”,
realizzata dall'ANSA in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, dedicata ai due magistrati “grandi maestri di cittadinanza”.
La mostra è stata allestita nell'aula magna dell'istituto Capitini-Di Cambio di Perugia e resterà aperta fino al 19 maggio. Nata nel 2012 per la celebrazione dei 20 anni dai tragici attentati nei quali vennero uccisi Falcone e Borsellino, la mostra è stata recentemente arricchita di altri documenti e ora nuovamente in tour nelle scuole italiane. Quella del capoluogo umbro è la seconda tappa dopo L'Aquila. Oggi si è svolta l''inaugurazione con i saluti del dirigente scolastico Silvio Improta e la partecipazione, tra gli altri, del procuratore generale della Repubblica di Perugia Fausto Cardella e del questore Carmelo Gugliotta.
“Falcone e Borsellino – ha detto Cardella – ci hanno lasciato qualcosa di importante. Sono stati infatti loro ad avere improntato un nuovo modo di impostare le indagini con parametri investigativi ai quali oggi non si può rinunciare”. Per questo motivo, secondo il procuratore generale, “dobbiamo cercare di portare avanti iniziative come questa mostra, fondamentali per il rispetto e la tutela della legalità“. Anche per Gugliotta l'iniziativa “è un momento importante di riflessione sia per noi sia per i giovani”. “Perché Falcone e Borsellino – ha aggiunto – sono due eroi che hanno segnato la nostra storia, da vivi e da morti, in quanto hanno sempre creduto negli deali di giustizia e legalità”.
Il questore ha poi sottolineato che “l'antimafia non si fa con le parole ma con i fatti”. “La mafia – ha proseguito – si combatte con la prevenzione e portare i ragazzi delle scuole a riflettere è la cosa da fare per essere veri cittadini”. Il progetto ha l'obiettivo principale di far conoscere ai tantissimi giovani che in quegli non erano ancora nati chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e cosa accadde nel 1992.L'iniziativa vuole essere un tentativo di trasferire ai ragazzi quei valori che incarnavano i magistrati. Si tratta di un vero e proprio “percorso di educazione alla legalità” che – è stato spiegato – può contribuire a combattere le mafie e l'illegalità a partire dai banchi di scuola.
L'iniziativa vuole allo stesso tempo testimoniare e concretizzare l'impegno del Governo sul fronte della lotta alla mafia. a mostra è stata allestita per la prima volta a Palermo ed inaugurata dal Capo dello Stato il 23 maggio 2012 in occasione del ventesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio. E' stata esposta anche al Parlamento Europeo di Bruxelles e alla Camera, oltre che in alcune scuole palermitane e in diversi comuni siciliani. Ora ANSA e Miur hanno deciso di rendere tale mostra itinerante nelle scuole. Attraverso le 150 foto viene raccontata la storia di Falcone e Borsellino: l'adolescenza a Palermo, l'ingresso in magistratura, la nascita del “Pool antimafia”, il maxiprocesso, le stragi del '92 e così via.
Il percorso creato dalle immagini è integrato – ll'interno dei pannelli espositivi – da riproduzioni delle notizie ANSA (o di parte di esse) relativi ai fatti e personaggi nelle immagini. Tale percorso fa cosi dasupporto visivo ai fatti che hanno contrassegnato drammaticamente quegli anni. Insieme alla mostra viene proposto un documentario, realizzato dal responsabile della redazione siciliana dell'ANSA,Franco Nuccio, in collaborazione con il fotoreporter Giuseppe Di Lorenzo, che racconta i vari capitoli della vita dei due magistrati attraverso le testimonianze delle persone che li hanno conosciuti più da vicino. All'inaugurazione hanno partecipato anche Erika Borghesi, in rappresentanza della Provincia di Perugia, e l'assessore comunale Cristina Bertinelli.