Il Comune è chiamato a valutare in breve tempo se il progetto sia opportuno o meno per la città
Il nuovo Curi si può fare in due anni senza trasloco. È questa la linea di marcia che s’è data la giunta di Vittoria Ferdinandi sul futuro dello stadio perugino. A Palazzo dei Priori è in arrivo la missiva della società “Area Curi”, con la proposta di realizzare per stralci il nuovo impianto: prima gradinata e curva sud, poi tribuna e curva nord.
Il progetto non cambia: 18mila posti, un albergo incastrato nella struttura con suite vista campo, spazi commerciali, un centro medico e un nuovo parcheggio per i tifosi ospiti, il tutto per un’ottantina di milioni di euro che però non sarebbero a carico delle casse pubbliche.
A dicembre dello scorso anno, infatti, Palazzo dei Priori ha ottenuto dal Credito sportivo un prestito da 5 milioni di euro per la riqualificazione di gradinata, curva sud e tribuna, per la manutenzione straordinaria del campo, il rifacimento dei servizi igienici e l’adeguamento statico-sismico.
Il punto decisivo ora si chiama “pubblica utilità”. Vuol dire, in estrema sintesi, che il Comune è chiamato a valutare in breve tempo se il progetto del nuovo Curi sia opportuno o meno per la città.
Saranno concluse entro pochi giorni le risultanze tecniche svolte dagli uffici, poi si entrerà nel merito della valutazione attraverso una sorta di “conferenza dei servizi”. La tappa ulteriore sarebbe un passaggio in giunta ed eventualmente in consiglio comunale. L’obiettivo della giunta Ferdinandi è arrivare ad una determinazione in tempi rapidi, prima di un mese.