Ininfluenti le minacce di Putin. Finlandia e Svezia “regine” nello sviluppo delle energie rinnovabili, sulla scia degli ottocenteschi moniti ambientalisti di John Stuart Mill
di Bruno Di Pilla
Spaventate a morte dalle atrocità compiute da Putin nella confinante Ucraina, Finlandia e Svezia hanno rotto gli indugi e chiesto l’immediata adesione alla NATO. Tradizionalmente pacifici e da secoli eredi delle idee riformiste degli inglesi Ricardo, Malthus, Bentham, Mill, Owen, Thompson, Carlyle, nonché dei francesi Proudhon e Saint-Simon, i due popoli scandinavi non intendono correre rischi, con le ricorrenti minacce nucleari dello zar moscovita.
Come i “cugini” norvegesi, già da tempo membri dell’Alleanza Atlantica, anch’essi vogliono difendere a spada tratta la sovranità territoriale, le libertà individuali e l’ottimo “status” delle rispettive economie, entrambe basate sul criterio di un’equa distribuzione delle risorse nazionali.
Fedeli interpreti e seguaci, tra l’altro, delle teorie ecologiste espresse da John Stuart Mill nei “Principi di economia politica” del 1848, i cittadini nordeuropei amano tutelare la quiete e le bellezze paesaggistiche di una natura ancora incontaminata. Le loro floride socialdemocrazie da sempre si prefiggono di evitare distruzioni belliche e disastri ambientali, che possano deteriorare l’idilliaco habitat circostante. A tal fine hanno ovunque intensificato lo sviluppo di parchi eolici, fotovoltaici e geotermici per affrancarsi dall’inquinante uso di carburanti fossili.
Nella sua opera, quasi due secoli fa, l’utilitarista Mill manifestò vive preoccupazioni e timori per gli sconvolgimenti climatici che oggi, più che mai, l’umanità è costretta a registrare a causa dell’indiscriminato aumento della produzione di beni ipervoluttuari e letali armamenti. “Non vi è alcuna soddisfazione – scrisse Mill – nel contemplare un mondo in cui siepi, alberi e foreste vengano sradicati e quasi non rimanga una zolla di terra ove possa crescere una pianta o un fiore”. Parole profetiche, purtroppo, aggravate dalle criminali devastazioni belliche scatenate da tiranni sanguinari.