Il presidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni: “S’aggrava il problema, servono terapie lungimiranti”

Le imprese in Umbria hanno difficoltà a reperire personale qualificato.
In questo mese di luglio, sono 3mila 168 assunzioni che non è stato possibile effettuare.
Per la maggior parte dei casi ciò avviene perché non si sono trovati i candidati, mentre ammontano a 644 le assunzioni scoperte per “inadeguata preparazione dei candidati”.
ll Report mensile è stato stilato dal Sistema informativo Excelsior, che ha contato come in Umbria ogni 100 avviamenti al lavoro programmati più della metà sono considerati dalle imprese “di difficile reperimento” (mentre la media nazionale è 48,4).
In dettaglio, ogni 100 assunzioni ne restano scoperte 39,2 per la mancanza di candidati e 11,2 per inadeguata preparazioni di candidati.

Quanto agli avviamenti al lavoro complessivi, a luglio 2024 le assunzioni programmate ammontano a 5mila 750, contro le 7mila 800 di luglio 2023. Nel trimestre luglio-settembre previste dalle aziende 15mila 870 assunzioni, 4mila 200 in meno rispetto alle 20mila 070 dello stesso trimestre 2023.

Queste le prime dieci professioni in cui, nella regione, si registrano le percentuali più elevate di difficoltà di reperimento del personale in relazione alle assunzioni programmate:

operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (resta scoperto l’87,7% degli avviamenti al lavoro programmati dalle aziende); fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (85,9%); specialisti nelle scienze della vita (84,2%); operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (80,2%); tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (78%); fabbri ferrai costruttori di utensili (77,8%); tecnici della salute (76,1%); ingegneri (73,5%); operai macchine automatiche e semiaut. per lavoraz. metalliche e prod. minerali (72,7%); operatori della cura estetica (72%).

Dati che ovviamente incidono sull’andamento economico che fa registrare un rallentamento.
Basti dire che nel trimestre gli avviamenti programmati dalle imprese umbre sono stati in calo del 20,9%, e si tratta della seconda flessione più alta d’Italia.

Giorgio Mencaroni

Una situazione preoccupante per il sistema economico della regione, tanto che Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, ha sentito l’esigenza di intervenire e delineare una sua analisi del fenomeno in corso.
Questo il suo intervento: “S’aggrava in Umbria, di anno in anno, il problema della difficoltà delle imprese di trovare il personale di cui hanno bisogno. Guardando ai dati di luglio 2024 e a quelli dei mesi precedenti, siamo in una forchetta tra il 55% e il 58% delle assunzioni programmate che vengono considerate di difficile reperimento. E la scarsità è ormai endemica, sia negli anni di maggiore sviluppo sia nei momenti, come quello attuale, di rallentamento della crescita economica a causa degli alti tassi di interesse e dell’impatto sul commercio internazionale delle varie crisi geopolitiche in atto. È evidente che i problemi strutturali non si curano con qualche misura temporanea, ma con terapie lungimiranti che, ovviamente, richiedono tempo per produrre i loro effetti. Su tale fronte l’Umbria ha realizzato indubbi passi avanti, a cominciare dall’allargamento degli istituti ITS (Istituti Tecnici superiori) e a una maggiore focalizzazione della creazione e sviluppo delle competenze, tema su cui la Camera di Commercio dell’Umbria è molto impegnata. Potrebbe certamente aiutare la messa in campo di incentivi economici per attrarre le professionalità di cui abbiamo bisogno e credo che tale tema non solo debba stare tra le priorità delle Istituzioni e delle forze economiche e sociali dell’Umbria, ma debba essere sviluppato attraverso una forte sinergia tra tutti gli attori in campo, così da produrre i livelli necessari di massa critica per realizzare provvedimenti efficaci”.

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