Le indagini dovranno stabilire se si è trattato di un malore o di annegamento, con l’ipotesi di eventuali omissioni o negligenze durante il soccorso

Il decesso di Amin Touaf, trentaduenne di origini marocchine, avvenuto nella piscina comunale di Marsciano il 10 agosto, rimane avvolto nel mistero. Le autorità stanno cercando di chiarire le cause della morte, con due bagnini indagati per omicidio colposo, un atto dovuto in questi casi.

Le telecamere di videosorveglianza della piscina hanno registrato un filmato di circa sei minuti in cui si vede l’uomo entrare in vasca, perdere i sensi e finire sul fondo. Le indagini dovranno stabilire se si è trattato di un malore o di annegamento, con l’ipotesi di eventuali omissioni o negligenze durante il soccorso. Dopo averlo tirato fuori dall’acqua, i bagnini hanno praticato le prime manovre salvavita utilizzando anche un defibrillatore. Successivamente, sono intervenuti i paramedici del 118 che hanno tentato la rianimazione, ma l’uomo era già deceduto all’arrivo dell’elisoccorso.

La procura di Spoleto, scrive Alessandro Antonini e Chiara Fabrizi, sul Corriere dell’Umbria di oggi, ha aperto un fascicolo, affidandolo al sostituto procuratore Vincenzo Ferrigno. Il pubblico ministero ha richiesto la consulenza tecnica del reparto di radiologia del Santa Maria della Misericordia, disponendo un esame Tac total body sulla salma prima dell’autopsia. Questo esame diagnostico permetterà una valutazione dettagliata dello stato di tutti gli organi del tronco.

Amin Touaf risiedeva nella frazione di Cerqueto, sulla Marscianese, e lascia la moglie e un figlio di quattro mesi.

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