Fino ad ora i dati che emergono dalla situazione umbra delle imprese non sono preoccupanti, ma la tendenza che emerge dall’inizio dell’anno in controtendenza al resto d’Italia.
Nel primo trimestre del 2019 le imprese registrate in Umbria ammontano a 93.173, di cui 79.407 (l’84,7%) attive,
una percentuale leggermente maggiore di quella relativa al dato nazionale (84,4%) e superiore di 4 punti all’80,5% del totale regioni centrali.
Lo riferisce la Camera di commercio in base al rapporto “Cruscotto Statistico – dati congiunturali I trimestre 2019”.
Ma rispetto alle 94.340 imprese di fine 2018, l’Umbria perde in tre mesi 627 imprese con una variazione negativa dello 0,7%; migliore la situazione a livello tendenziale, anche se sempre “negativa”, con un -0,3% e 287 imprese perse rispetto al I trimestre del 2018 (che segnava 94.000 imprese).
Il 23,2% delle imprese registrate in Umbria appartiene al settore del commercio, seguono con il 17,7%
l’agricoltura e con il 13,1% le costruzioni; anche a livello nazionale i tre settori appena menzionati sono i più importanti anche se la percentuale dell’agricoltura per il totale regioni incide in misura minore (12,2%).
Questi dati fanno riflettere e pertanto bisogna analizzare i motivi per cui in molti chiudono ma soprattutto trovare i correttivi a livello regionale perchè si creino nuove imprese in special modo in settori innovativi e anticiclici.