Un treno fermato dalle foglie.
È bastata un po’ di fanghiglia a fermare l’unico collegamento giornaliero che da Terni avviva a Milano, passando per la stazione di Fontivegge.
La corsa dell’Intercity Tacito è giunta al termine sulla salita di Giuncano, poco dopo Terni, portando grandi disagi a chi, per motivi di lavoro, di studio o personali, aveva come scopo raggiungere il capoluogo Lombardo o, più semplicemente, arrivare a Firenze per avere un collegamento diretto con i Frecciarossa che in Umbria non trovano ancora il modo di passare.
Che la salita fosse un problema, in particolare d’inverno quando le piogge e il ghiaccio rendono i binari scivolosi, era risaputo da tempo ma che ci si mettessero anche le foglie bagnate, trasportate dal vento, a complicare la faccenda è un’assoluta novità.
Innumerevoli le proteste sia da parte di chi era già salito a Terni e si è visto costretto a dover aspettare un altro treno, sia delle oltre 50 persone pronte a prendere il Tacito alle 6,35 alla stazione di Fontivegge. Avvertite, inoltre, solo cinque minuti prima del grande ritardo che si sarebbe accumulato.
Inutile dire che gli utenti si sono presentati furenti alla biglietteria per chiedere esaurienti spiegazioni, ricevere un rimborso immediato e soprattutto prenotare un posto sui pullman “Freccia Link” per raggiungere Firenze il più velocemente possibile. La situazione si è fatta calda a tal punto che è dovuta intervenire la polizia ferroviaria per riportare la calma.
Non bastavano i problemi causati dalla chiusura fin troppo prolungata della Fcu, l’Alta Velocità che sempre più lentamente si fa strada tra i binari umbri, o i deboli collegamenti degli autobus a rendere l’Umbria una regione sempre più immobile. Ora ci si mettono anche degli imprevedibili fenomeni naturali ad impedire ai pendolari, oramai rassegnati, di raggiungere la propria meta.