“Dovete essere uniti, la speranza che si possa invertire la rotta c’è ancora”. È questo il messaggio di speranza lanciato da Ettore Del Borrello, liquidatore della Treofan, ai 150 lavoratori dell’azienda ternana.
Il liquidatore ha inoltre indicato come la battaglia sindacale sia quella che potrebbe far vincere la difficilissima situazione. I sindacati però sono stati irremovibili.
Il responsabile provinciale dei chimici della Cisl, Fabrizio Framarini, ha affermato: “Noi lavoriamo comunque per la cessione, perché vogliamo avere una controparte che non sia come l’attuale”.
Nel caso, comunque, verrebbe accolta qualsiasi soluzione, anche l’eventuale prosieguo a continuare con la multinazionale indiana Jindal che gestisce la Treofan. Unica condizione: la salvaguardia dei posti di lavoro.
Prosegue, intanto, lo svuotamento dei magazzini, anche se i lavoratori sperano fino all’ultimo in una rimessa in sesto dello stabilimento.
UN POTENZIALE ACQUIRENTE INTERESSATO ALL’ACQUISTO
Mentre continuano i presidi dei lavoratori, riuniti ancora una volta davanti a piazzale Donegani in assemblea ieri mattina, mercoledì 9 dicembre, una cooperativa si sarebbe mostrata interessata a rilevare il sito del polo chimico della Polymer.
La decisione della Jindal di non procedere con la vendita costituisce tuttavia un ostacolo a questa soluzione. E non aiuta nemmeno il fatto che l’ipotesi di formare una cooperativa tra i dipendenti del sito ternano non sia andata in porto.
È comunque stato fissato un nuovo incontro con il liquidatore Del Borrello mercoledì della prossima settimana. La speranza dei sindacati è che, alla fine dei 75 giorni previsti dalla messa in liquidazione, i lavoratori non finiscano in Naspi.
LA RICHIESTA DI NON CHIUDERE
170 rappresentanti dei cittadini, della Giunta e del consiglio regionale e comunale, il presidente e i consiglieri provinciali, oltre a sindaci, parlamentari e europarlamentari umbri, hanno firmato una richiesta per chiedere lo stop alla messa in liquidazione della Treofan.
Secondo il sindaco di Terni, Leonardo Latini, “si tratta di una richiesta che trae la sua forza e la sua legittimità dalla rappresentatività dei tanti che l’hanno sottoscritta e che per questo non può essere ignorata”.
“Con l’apertura della procedura di licenziamento e la conseguente cessazione delle attività produttive – secondo quanto riporta la lettera inviata al liquidatore – si determinerebbe un gravissimo impatto occupazionale che non riguarderebbe solo i lavoratori della Treofan, ma che investirebbe a cascata tutto il polo chimico e le aziende dell’indotto”.