Lrsquo;apertura del Bosco di San Francesco, inaugurato lrsquo;11 novembre dello scorso anno, ha rappresentato per il FAI ndash; Fondo Ambiente Italiano il risultato di un lavoro molto importante, un compito non facile, considerate le caratteristiche di questa insolita proprietagrave;. Non una villa, neacute; un castello e nemmeno un giardino: non si trattava solo di ricostruire e restaurare, ma di riconsegnare alla natura e alla storia un grande scenario, di mettere a disposizione per sempre e per tutti non unrsquo;opera drsquo;arte ma un intero paesaggio ben gestito, rispettato, protetto. Unrsquo;inaugurazione che non ha coinciso con la fine dei lavori: il recupero paesaggistico non si egrave; concluso e il FAI nei prossimi anni saragrave; ancora impegnato nellrsquo;attuazione di un insieme di interventi conservativi e integrativi, che possano riproporre le forme e i modelli che contraddistinguono i sistemi agricoli, boschivi e pastorali tipici del paesaggio italiano.
In questo importante progetto, che sta portando tutti gli elementi alla loro naturale destinazione, un posto speciale egrave; riservato ora alla Chiesa di Santa Croce, luogo sacro di questo paesaggio, che verragrave; riaperta al culto e riportata alla sua originaria funzione. Un nuovo passo avanti verso il ldquo;ritorno alla normalitagrave;rdquo; del Bosco, accompagnato dalla presenza di Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi, che domenica 16 settembre alle 11.00 celebreragrave; la prima messa di questa ldquo;nuova vitardquo; della piccola chiesa duecentesca. La Chiesa di Santa Croce non saragrave; piugrave; solo luogo di visita ma torneragrave; a essere un punto di riferimento per la comunitagrave; locale e per turisti: qui infatti nella bella stagione durante i weekend, verragrave; officiata la Santa Messa da Padre Giovanni Ciuraru, Parroco della Chiesa di Santa Margherita ad Assisi (con orari che verranno comunicati).
Nel complesso di Santa Croce, a partire dal mese di ottobre, anche il Mulino avragrave; una nuova vita: dopo gli ultimi lavori di restauro e di allestimento, vista lrsquo;impossibilitagrave; di ripristinare oggi la sua funzione di frantoio, si egrave; deciso di dedicare questo edificio allrsquo;ospitalitagrave;, ricreando lrsquo;aspetto di casa colonica della campagna umbra. Dal 13 ottobre nei suoi ambienti apriragrave; al pubblico il ristorante ldquo;Osteria del Mulinordquo; che potragrave; offrire cinquanta posti allrsquo;interno e trenta posti esterni allrsquo;ombra del pergolato e di un grande noce.