“Papigno, frazione di Terni poco distante dalla Cascata delle Marmore, è un paese senz’acqua. Le fontanelle e i fontanili di acqua fluviale sono cronicamente asciutti. Non esistono le bocchette antincendio e prese che garantiscono flussi d’acqua continuativi in caso di emergenza, non sottovalutando il fatto che eventuali autopompe dei vigili del fuoco, stante la viabilità tipica di un antico centro medievale, non possono accedere al cosiddetto ‘Cuppolone’”. Questa la denuncia che arriva dalla presidente dell’associazione Papigno-Pesche, Maria Cristina Garofalo.
Nonostante il paese sorga all’incrocio di due fiumi che attivano centrali idroelettriche; a due passi dalla cascata, Papigno non riceve acqua fluviale neppure per la sicurezza pubblica. Tant’è che nella parte del borgo del paese le fontanelle e i fontanili di acqua fluviale sono cronicamente asciutti.
Alcuni abitanti raccontano che l’ultima volta che si è sviluppato un incendio che partiva dalle sterpaglie delle ‘Sippurdure’ è stato spento dalle secchiate d’acqua potabile gettate dai residenti dalle finestre.
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