Il blocco totale degli accessi da Castel Sant’Angelo sul Nera, Arquata e Montegallo per impedire che ci fosse l’assalto alla fioritura di Castellucci, ha funzionato come deterrente.
In questo ultimo week end si sono avuti meno turisti. E dunque questo piano d’azione previsto per i week end del 3-4 e 10 -11 luglio ha già fatto registrare i suoi effetti. Il tutto è studiato per evitare l’epopea del traffico, quella che negli ultimi anni ha dato filo da torcere alle forze dell’ordine e ai mezzi di soccorso, impossibilitati a raggiungere la piana. Del resto, il noto fenomeno naturalistico è già iniziato e il Pian Grande mantiene intatto il suo potere attrattivo.
Da tempo i sindaci dei Comuni limitrofi, tra cui quello di Arquata, si erano posti il problema, chiedendo soluzioni efficaci. Sul versante umbro sono stati predisposti parcheggi scambiatori con bus navetta diretti al Pian Grande, una soluzione, questa, che poteva essere adottata anche dal versante marchigiano, che invece è stato costretto a ricorrere a rimedi estremi.
Legambiente ha disapprovato parzialmente il piano, parlando di una vittoria a metà: “Gli enti marchigiani, con il loro disimpegno, hanno fatto perdere a tutto il territorio la grande occasione di avviare subito un percorso condiviso non solo a tutela della natura e dell’ambiente, ma soprattutto per la ripartenza di un territorio pesantemente provato dal sisma e dall’emergenza sanitaria”. Sono le parole Maurizio Zara e Francesca Pulcini, presidenti rispettivamente di Legambiente Umbria e Marche che, pur apprezzando “l’impegno del Parco dei Monti Sibillini, della Regione Umbria e del Comune di Norcia per avere, nonostante tutto, scongiurato l’invasione delle auto” sono convinti che si poteva fare di più, meglio e prima.
Lo sostiene anche il prefetto di Ascoli, Carlo De Rogatis: “Purtroppo, Perugia si è mossa in ritardo – afferma –. Noi abbiamo fatto il possibile, individuando delle aree in cui le auto che non potranno fisicamente andare avanti, saranno fatte tornare indietro. La priorità deve essere quella di garantire il transito dei mezzi di soccorso, e lo faremo, ma il prossimo anno l’organizzazione dovrà essere fatta prima, seguendo un piano sistematico”.