Sono veramente sicure le banche? I risparmi sono veramente tutelati? Oggi, più che nel passato, bisogna porsi questi interrogativi.Fino a qualche tempo fa si credeva che la  Banca d’Italia rappresentasse una  garanzia, come “banca delle banche”, si diceva; ma  questa   è veramente la banca delle banche e non dello Stato, in quanto è gestita dalle principali banche italiane, come Intesa, Unicredit, Assicurazioni, ecc.  che ne hanno gran parte azionaria, mentre la partecipazione dello stato è quasi irrilevante. Dunque che cosa rappresenta la sicurezza delle banche, o meglio, la sicurezza dei risparmiatori? C’è il cosiddetto FITD, cioè il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che in sostanza è una specie di cassa assicurativa obbligatoria tra le banche, a cui tutte devono contribuire. In caso di fallimento di una  o più banche questo deve risarcire i normali depositi, conti correnti, almeno fino alla somma di 100 mila euro (per conto e per banca) e non oltre, e come è noto sono escluse somme in obbligazioni, titoli azionari e altro.  Dunque, gli utenti di qualsiasi banca, piccola, grande, più o meno solida, possono dormire sonni relativamente tranquilli. No, non è  affatto così. A quanto  ammonta il suddetto fondo? Dovrebbe coprire una certa percentuale del totale dei risparmi, ma comunque è sempre al di sotto del tetto necessario. Se alcune banche vanno in crisi, o per capirsi in fallimento, contemporaneamente, il fondo interbancario deve intervenire in un modo massiccio, al punto che deve “raschiare il fondo” del fondo a disposizione. Ciò potrebbe essere già avvenuto con l’intervento sulle quattro banche andate a calabrache  nel 2015. Dunque se ora quel fondo è stato in gran parte consumato, quando e come verrà reintegrato? Forse con versamenti diluiti nei prossimi 2 o 3 anni? E se nel frattempo si verifica ( e se ne parla) un altro crack bancario, doppio o quadruplo, che succede? Addio ai risparmi della gente,  normali depositi e conti correnti ! Ora dovremmo domandarci e pretendere di sapere a quanto oggi ammonta questo benedetto fondo FITD, dopo il fallimento delle quattro note banche? Proprio una domanda del genere è stata posta  al FITD  da un normale  risparmiatore, in via ufficiale con lettera raccomandata (PEC) all’inizio di quest’anno. Dopo trenta giorni nessuna risposta gli è pervenuta, come era facilmente prevedibile.Figuariamoci se tale “istituzione” va a rispondere ad un semplice cliente che mette il dito nella piaga! Ma il silenzio è comunque significativo: sicuramente il FITD è a secco o quasi. Con buona pace dei risparmiatori, correntisti e clienti delle banche. Dunque quale tutela esiste per i depositi bancari? Che fare allora? È saggio affidare i propri risparmi alle banche, specialmente a quelle più piccole che offrono meno sicurezza? Che idea possiamo farci del sistema bancario in Italia? Il governo afferma che il sistema bancario italiano è solido! Solido forse, ma nel fare i propri interessi! I conti correnti, i conti deposito bancari e anche quelli postali oggi  danno rendimenti esigui o prossimi a zero e le banche neanche mostrano interesse per i depositi di denaro, in quanto attualmente il denaro lo ricevono dalla banca centrale europea a costo irrisorio. Molti risparmiatori da  sempre ricorrono ai titoli di stato ( Bot, Cct, Btp): ma lo stato, con l’ enorme debito pubblico in progressione inarrestabile ( e con questa classe politica) può dare più garanzie delle banche? Qualche anno fa più di un esperto sosteneva che al momento il sistema migliore per salvaguardare i propri risparmi è quello classico di ricorrere al materasso.

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