Di Jacopo Bartoccini – Organizzare i soccorsi durante una catastrofe rappresenta il nodo cruciale di ogni sistema di emergenza territoriale che richiede l’azione congiunta di più parti dell’assistenza sanitaria, al fine di saper gestire l’evento con criteri univoci e universalmente condivisi.
Strutturare un piano di emergenza richiede tre attività quali: * la struttura del territorio,* una adeguata pianificazione nella quale vengono stabiliti gli obiettivi valutandoli sia con tecniche previsionali qualitative come la SWOT analiyis, sia quantitative come il diagramma di GANT per evidenziare le attività da svolgere nel tempo ed il PERT che ci darà una scansione temporale nel lungo periodo per la pianificazione delle attività. * il mModello di intervento ,nel quale vengono assegnate le responsabilità ai vari livelli.
In questi contesti nasce quindi la necessità di avere a disposizione un efficace processo di valutazione/selezione degli utenti, in relazione all’urgenza dell’assistenza e della cura. In effetti dato che non è possibile erogare immediatamente le cure necessarie a tutti i pazienti, il triage rappresenta uno degli strumenti necessari nelle situazioni nelle quali occorre effettuare delle scelte di priorità, operando con una ottimizzazione dell’intervento diagnostico-terapeutico ed assistenziale. Il triage consiste in un processo dinamico, volto a garantire alle persone il livello e la qualità di cure più appropriate alle loro necessità, in relazione alla migliore utilizzazione delle risorse disponibili (o destinabili).
In questa ottica ritengo importante introdurre una figura particolare nel distretto sanitario che in questi contesti catastrofici risulterebbe di fondamentale importanza il FAMILY NURSING (Family Health Nurse – FHN) il quale è stato concepito dall’ OMS nel 1998 e che doveva rappresentare uno degli obiettivi per il ventunesimo secolo (ma che purtroppo non ha trovato il suo stato d’essere), ha il compito di identificare i bisogni di salute delle famiglie può di fatto essere impiegata in eventi catastrofici offrendo un valido aiuto in questi contesti, raccogliendo e analizzando i dati, identificando i problemi di salute, stabilendo obiettivi e risultati, attuando strategie ed interventi per il miglioramento della salute, eseguendo costanti valutazioni dei risultati
L’introduzione in occasione di eventi catastrofici l’INFERMIERE DI FAMIGLIA (FHN) permette di consentire: ** una azione di sorveglianza per riconoscere l’evoluzione delle situazioni critiche; **consente di anticipare la presa in carico, quando i rischi sono identificati precocemente; ** facilita l’accesso in strutture ospedaliere o da campo.; offre .l’occasione alla continuità delle cure.; ** rafforza la capacità di assistenza della famiglia nella gestione della malattia/invalidità.: ** Personalizza l’assistenza con equipe multiprofessionali.
Il ruolo e le funzioni dell’infermiere di famiglia contengono elementi già presenti in altre figure professionali come gli infermieri di comunità dell’assistenza primaria, ma la peculiarità della figura del FHN è che l’assistenza viene focalizzata SUL CONCETTO DI SALUTE E NON SU QUELLO DI MALATTIA, la famiglia quindi rappresenta l’autore-attore della creazione del proprio concetto di salute familiare e della gestione dei propri problemi di salute. La casa intesa come luogo caro alla persona è il setting assistenziale (ambiente di cura).