Il presidente ungherese fa costruire un “muro” di filo spinato per impedire che i migranti che suggono dalle guerre e dagli assassini possano continuare la loro marcia verso la terra promessa e i poliziotti ungheresi manganellano i profughi che cercano di salire sui treni verso la Germania.
Contro i migranti che cercano di passare vengono lanciati lacrimogeni; nessun tipo di assistenza viene organizzato. Una folla di derelitti affamata e stanca passa le notti al freddo. Ma non basta.
L’ultimo episodio vergognoso viene trasmesso nella rete. Riguarda la cameraman di un'emittente ungherese vicina a un partito di estrema destra che è stata licenziata dopo che sono spuntate immagini che la mostrano mentre dà calci ai migranti, compresi alcuni bambini, nel corso di uno dei tanti disordini avvenuti a Roszke,.
Nel filmato si vede chiaramente la donna, Petra Laszlo, in jeans e camicia celeste, filmare la corsa dei migranti; e prima tende una gamba e fa lo sgambetto a un uomo
che porta in braccio un bambino; poi, presa in mezzo al caos della folla, scalcia con forza chi le sta vicino. “Una nostra collega si è comportata in maniera inaccettabile”, ha dichiarato il direttore dell'emittente N1Tv, vicina al partito di estrema destra Jobbik, annunciandone il licenziamento. La stessa emittente ha poi fatto circolare il filmato.
Questi ungheresi che oggi trattano così i fuggitivi dalle guerre e dalle persecuzioni, dimenticano che nel 1956 quando scoppiò la rivoluzione ungherese repressa dall’Unione Sovietica con i carri armati, migliaia di uomini, donne e bambini magiari fuggirono dalla loro terra per cercare salvezza nelle vicine nazioni europee. Questi fuggitivi disperati erano i loro padri e i loro nonni che furono accolti in Austria, in Germania, in Italia , in Francia con affetto e amicizia.
In Italia ne arrivarono alcune centinaia che vennero accolti in centri attrezzati in fretta.
Si ricorda l’arrivo del contingente destinato al centro di raccolta del Calambrone (Pisa) che fu allestito dopo una mobilitazione degli studenti pisani che, assistiti dalla Croce Rossa, raccolsero vestiario e cibarie tra la popolazione. Come è accaduto adesso in Germania e in Austria quei fuggitivi furono accolti con applausi e con offerta di fiori.