Sull’esplosione di Gubbio proseguono le indagini dei Carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Gemma Miliani. Secondo gli investigatori – scrive oggi la Nazione Umbria in un articolo a firma di Erika Pontini – si tratterebbe di una tragedia annunciata a fronte della presunta carenza delle condizioni di sicurezza della cascina, trasformata in fabbrica per lavorare la marijuana ma senza il rispetto della normativa antincendio sull’utilizzo di prodotti altamente infiammabili come, appunto, il pentano liquido.
Il pentano è utilizzato per abbattere il Thc, il principio della cannabis e renderla legale sotto la soglia dello 0,6%. Il liquido sarebbe stato acquistato su internet dall’azienda. Tre fusti da 200 litri ciascuno sono stati sequestrati all’esterno del casolare. Risposte importanti potrebbe fornirle uno degli indagati che era a capo del laboratorio ma che si trova ricoverato all’ospedale di Branca. Il pm lo potrebbe interrogare appena lo renderanno possibili le sue condizioni di salute.
L’autopsia sui corpi di Samuel Cuffaro, 19 anni e Elisabetta D’Innocenti di 52 sarà eseguita oggi pomeriggio alle 15 dal dottor Massimo Lancia. L’avviso è stato notificato ieri agli indagati, i titolari della Greengenetics, e alle persone offese. Tra le persone offese anche il proprietario dell’immobile.
Intanto si teme per la vita del 17enne di Gubbio rimasto gravemente ferito nell’esplosione. Il giovane lotta tra la vita e la morte al Centro grandi ustionati di Cesena dove è stato trasferito. Ha il 70% di ustioni sul corpo, un problema polmonare a causa del monossido di carbonio inspirato e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.