È morto all’ospedale di Orvieto, nella notte fra venerdì 23 e sabato 24 febbraio, all’età di 87 anni, Folco Quilici, uno dei più importanti documentaristi italiani.
Lo scrittore ferrarese, che avrebbe compiuto 88 anni ad aprile, aveva da tempo una casa nell’orvietano, a Ficulle. E qui ha accusato un malore qualche giorno fa, venendo ricoverato all’ospedale di Orvieto, dove si è spento per le conseguenze di una polmonite.
“Con Folco Quilici – ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – scompare una figura di intellettuale moderno che ha saputo dare alle immagini il senso profondo della narrazione del nostro pianeta. La duplice dimensione che ha saputo offrire nelle sue opere, con una asciutta e ricca documentazione di sapore antropologico e con quella legata, invece, alla vita degli animali, ci ha proposto letture dei territori, a partire da quello marino, di una originalità insuperata, aprendoci a mondi e civiltà sino ad allora solo fantasticate dal grande pubblico”. Il capo dello Stato ha anche ricordato il contributo dato da Quilici, in particolare, alla conoscenza del nostro Paese, iniziata con la serie “l’Italia vista dal cielo”, che ha rappresentato un passo decisivo nella crescita di una educazione e di una cultura ambientalista.
Il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani lo ricorda come uno dei testimoni della lunga e intensa avventura quale fu il risanamento della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi a partite dalla fine degli Anni Settanta del Novecento.
“Questa città – fa sapere il Sindaco di Orvieto – ricorda con affetto Folco Quilici, il quale fu parte attiva di quell’esperienza che seppe raccontare mirabilmente nel documentario “Gioielli di Pietra: Orvieto e Todi Città da Salvare” fornendo un contributo significativo sulle origini, la storia, i problemi del dissesto idrogeologico ma anche documentando gli interventi di salvaguardia che vennero realizzati, man mano, in tanti anni di attuazione delle Leggi Speciali per Orvieto e del “Progetto Orvieto”.
“Oggi la staticità della Rupe di Orvieto è un’altra cosa, ma l’attenzione verso il masso tufaceo non viene né deve venire meno. Proprio in questi mesi, il Comune di Orvieto sta lavorando ad serie di iniziative per ricordare i 40 anni della prima Legge Speciale per Orvieto, la n. 230 del 1978 che all’indomani dei crolli verificatisi lungo le pendici della rupe, ne sosteneva i primi provvedimenti urgenti di consolidamento a salvaguardia del patrimonio paesistico, storico, archeologico, ed artistico della città. In tale contesto – anticipa il sindaco – il Comune di Orvieto ricorderà con gratitudine e una iniziativa speciale il contributo dato da Folco Quilici alla storia e alla salvaguardia di un gioiello unico quale è Orvieto”.
I funerali si terranno mercoledì prossimo a Roma.