Anni fa, l’ormai scomparso Salvatore Ciriello ed il Caba (associazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche) , portarono avanti due campagne importanti, sosta selvaggia e per l’uso defibrillatori sui campi di gioco e scuole, che in questi giorni si dimostrano di grande attualità e tutte e due vinte grazie anche alla sensibilità dimostrata dalle amministrazione comunali che si sono succedute.
I fatti riportati dalle cronache con episodi di morte improvvisa sui campi di calcio testimoniano come fosse, e lo è ancor più oggi, indispensabile dotare i luoghi dove si svolge attività sportiva di apparecchiature semplici capaci di rimettere in moto il cuore che si arresta all’improvviso.
Dopo quella campagna, supportata decisamente dagli organi di informazione ora Foligno può vantare un primato positivo in Umbria con le ambulanze che ne fanno strumento di routine ed altri impianti che li hanno adottati e con poca spesa.
Costano infatti appena 1.500 euro a pezzo, questa la differenza spesso tra la vita e la morte di una ragazzo che si allena in palestra o corre sui campi di calcio.
Tra il centinaio di defibrillatori in uso alle società la maggior parte arrivano da donazioni di fondazioni bancarie e associazioni benefiche a seguito di un progetto portato avanti da lega Figc e Regione Umbria.
Se tutti i comuni si fossero mossi in modo coordinato nei confronti delle aziende produttrici sarebbe stato possibile ottenere un prezzo ancora più basso. Intanto, come dicevamo, si è mossa la Regione che nell’ottobre scorso ha avviato una diffusione capillare dei defibrillatori semiautomatici che non richiedono grande preparazione da parte degli operatori. La giunta umbra a questo punto vuole dotare non solo le società sportive ma anche i luoghi di lavoro, di studio e in generale tutti quelli pubblici di questo vero e proprio salvavita.