La Polizia nel giugno scorso aveva fermato un furgone e all’interno del bagagliaio, sotto la bombola a metano, vi aveva scoperto 50mila euro in banconote false. Soldi falsi, neanche molto ben contraffatti, in quanto gli agenti notarono subito lo stesso numero di serie e con l’ologramma che appariva più spesso del dovuto e incollato sulle banconote, come un francobollo. L’uomo, un folignate difeso dall’avvocato Pietro Gigliotti, finito sotto processo per falsificazione di moneta, è stato condannato ad 1 anno e 4 mesi (il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni e mezzo).
L’uomo si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, affermando che il furgone era in uso anche ai suoi operai e che quei pacchetti non fossero i suoi. In un primo momento il giudice per le indagini preliminari, convalidando l’arresto, aveva scritto “che per il valore e l’importanza del carico illecito difficilmente il proprietario se ne sarebbe allontanato”.
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Spoleto ha, invece, riqualificato il reato, ritenendo non provata la responsabilità dell’uomo nella produzione delle banconote false, ma riconoscendogli solo l’eventuale spendita.
“Attenderemo il deposito delle motivazioni per proporre appello, ma ci riteniamo soddisfatti perché già la fattispecie più grave non è stata accolta dal giudice” – ha affermato il difensore Pietro Gigliotti.