Bollette pazze, monta la rabbia. Tanto che gli uffici del Comune sono presi d’assalto da cittadini a dir poco imbufaliti per aver ricevuto richieste di pagamenti inappropriate.
Lo riporta oggi un servizio del Messaggero Umbria, che dice: in queste feste natalizie già rovinate a parecchi ternani con l’invio di strani importi della Tari, molti dei quali legati ad annate passate in cui non si possedeva l’immobile in questione, in tanti stanno andando a chiedere spiegazioni agli uffici comunali. Mauro Roncetti, cittadino temano alle prese con questo problema, racconta al Messaggero il suo caso. Lui sta cercando di avere chiarimenti su una cartella arrivata a suo figlio, proprietario di un appartamento comprato nel 2018: 312 euro da pagare per il 2014. Ma non dovrebbe essere lui a pagare, visto che in quell’anno la casa non l’aveva ancora acquistata. «Mio figlio è impegnato nella sua attività dice Mauro Roncetti e allora sto cercando di risolvergli la cosa io. Ma mi è toccato prenderci le ferie».
Perché? «Perché oggi (ieri, ndr) sono andato in Comune, all’ufficio tributi, per fare presente l’errore su questa notifica, sulla quale ci dicono pure che se non paghiamo procedono coattivamente. 2014, capite? Quattro anni prima che lui prendesse quella casa. Cosa significa? Che poi ci manderanno pure 2015, 2016 e 2017? In fila, eravamo almeno 20 persone, tutte arrabbiate e tutte per lo stesso motivo. Gli impiegati però, ci dicono che se abbiamo qualcosa da contestare dobbiamo andare agli uffici dell’Azienda speciale multiservizi».
E allora? Basta andare in via Capponi con la documentazione e cercare l’ufficio giusto. Facile? Magari: «Ho cercato di chiamare l’Asm a un numero che non risponde oppure è sempre occupato, inoltre mi dicono che lì si riceve solo su appuntamento, da prendere prima. Ma non riesco nemmeno a contattarli per fissare questo appuntamento. Mi suggeriscono di mandare loro una mail, in attesa che rispondano. Io però, questa cosa la devo chiarire, in un modo o nell’altro».