Sono circa ventimila automobilisti umbri che potrebbero aprire una vertenza contro le società finanziare delle case automobilistiche multate dall’Antitrust perché hanno fatto cartello sui tassi di interesse, volumi di vendita e i piani per la concessione di finanziamenti e leasing diretti all’acquisto di autoveicoli.
Come riporta il Messaggero Umbria l’Autorità per la concorrenza, a inizio mese, ha sanzionato per oltre 670 milioni di euro alcune società finanziarie collegate ai principali gruppi automobilistici, per avere realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza. Una vicenda aperta dopo che nel 2017 la Daimler società del gruppo Daimler Ag che produce e distribuisce autoveicoli a marchio Mercedes e Smart ha prodotto all’Autorità documentazione dalla quale si evinceva l’esistenza di un’intesa segreta posta in essere tra le principali società finanziarie dei maggiori gruppi automobilistici.
Si apre ora la partita dei risarcimenti. C’è da capire se la strada per ottenerli sia piena di ostacoli oppure no.
«Vi è certamente possibilità di ottenere risarcimento dei danni» – spiega l’avvocato David Giuseppe Apolloni che tutela numerosi consumatori che hanno acquistato tramite tali società finanziarie. Infatti, secondo alcune posizioni assunte in dottrina, si ritiene che possano essere recuperati tutti gli interessi pagati in esecuzione dei finanziamenti. Secondo altro indirizzo, invece, è possibile richiedere una percentuale ricompresa tra il 15 ed 20% dei costi, che sono stati sostenuti in eccesso per effetto dell’intesa.
In Umbria la vicenda può interessare circa 20mila persone.
Il periodo di riferimento della multa dell’Antitrust e quindi per accedere al possibile risarcimenti riguarda gli anni che vanno dal 2003 al 2017.