Confcommercio Umbria lancia un accorato appello alle Istituzioni. “In questi giorni di gravissima emergenza stanno arrivando i bollettini Imu, in certi casi anche per decine di migliaia di euro, ma le imprese non sono nelle condizioni di pagare. In attesa delle tanto auspicate misure del governo, occorre intanto provvedere a uno stop immediato della tassazione locale, a cominciare da Imu e Tari. Su questo tema abbiamo già incontrato alcuni Comuni, ma il problema riguarda l’intero territorio. Ribadiamo quindi alla Regione la richiesta di farsi parte attiva nel confronto con tutti i Comuni umbri, anche attraverso la loro associazione regionale”.
“Come avevamo già sottolineato nell’incontro con le categorie economiche del 5 marzo, organizzatodagli assessori Paola Agabiti e Michele Fioroni, occorre una azione forte e coordinata per dare respiro alle imprese anche sul fronte della tassazione locale. Gli assessori avevano assicurato che la Regione si sarebbe attivata al più presto presso l’Anci. Da quell’incontro – aggiunge Confcommercio Umbria – la situazione si è ulteriormente aggravata per le imprese, come è evidente a tutti, e non sappiamo prevederne lo sviluppo. Il fattore tempo è ora di straordinaria importanza: per salvare le imprese dal baratro, per infondere un minimo di fiducia.
Le amministrazioni locali, in questo gravissimo frangente, devono fare la loro parte. Comprendiamo le loro esigenze di bilancio. Da noi dell’Umbria è partita la richiesta, subito recepita dal sistema nazionale di Confcommercio e Federalberghi, di premere sul governo per consentire lo sblocco del Fondo crediti di dubbia esigibilità che i Comuni sono obbligati a rimpinguare ogni anno.