Ora Andrea sta iniziando i reinserimenti socio ambientali familiari e una volta al mese torna a casa:

Andrea, ternano, 26 anni, è da quasi due è nella Comunità Incontro per il percorso di disintossicazione e uscita dalla dipendenza droga.
A Molino Silla è finito dopo che i suoi genitori, stremati nel vedere quel figlio che stava rischiando la vita per la droga, l’hanno denunciato per estorsione.
Le sue richieste di denaro erano diventate insostenibili e la madre e il padre hanno capito che non c’era altra via che denunciarlo per tentare di farlo tornare a vivere.
Affrontato il processo è stato condannato a tre mesi di carcere.
«La cocaina mi ha distrutto – racconta Andrea – mi ha tolto la lucidità. Per un periodo ho approfittato di mia madre, era più comprensiva di mio padre e avrebbe fatto di tutto per me. Non avevo la patente e mi facevo accompagnare da lei con la macchina dal pusher per comprare la droga».


La sua testimonianza, insieme a quelle raccontate al Messaggero da Marco e Lorenzo, 19 e 22 anni, impegnati in Comunità nel percorso di uscita dalla dipendenza e dalle sostanze che hanno iniziato a provare quando erano poco più che bambini, è la fotografia di un’emergenza che sta avendo riscontri finalmente positivi.
Ora Andrea sta iniziando i reinserimenti socio ambientali familiari e una volta al mese torna a casa: «Ho trovato un lavoro, ho capito gli errori e la sofferenza e ora che mi sento bene l’ultima cosa che penso è andarmi a creare nuovi problemi con la droga. Quando stai bene la vita l’affronti diversamente e non vai di certo a cercare la sostanza». .

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