Nel primo pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra “Volanti” hanno concluso brillantemente un delicatissimo intervento per l’ennesimo episodio di violenza tra le mura domestiche, conclusosi con l’arresto del responsabile ed il suo immediato accompagnamento in carcere. Si tratta, come in molti altri casi,
di un marito violento che, per il terrore di ritorsioni, viene denunciato solo dopo che la disperazione supera la paura. In questa circostanza la pericolosità del soggetto si è maggiormente rivelata in quanto le vittime erano più di una: oltre alle percosse alla moglie, infatti, l’uomo aveva appena aggredito anche i due anziani genitori di lei, intervenuti per difendere e tutelare la propria figlia. La lite, dalle prime dichiarazioni, sarebbe inizialmente scaturita tra l’uomo e la moglie all’interno della loro autovettura. L’uomo, nello specifico, dopo essere andato a prenderla sul posto di lavoro, lungo il percorso di rientro a casa, essendo fortemente ubriaco e alla guida, avrebbe rischiato di uscire fuori strada e di effettuare degli scontri frontali
con altri autoveicoli. La moglie, impaurita dal suo comportamento, lo ha invitato a non guidare in quello stato; lui l’ha colpita con pugni al viso. Le percosse poi sarebbero proseguite, in maniera ben più aggressiva, all’interno della loro abitazione, dove la donna avrebbe ricevuto altri pugni, schiaffi, calci ed il lancio di diversi oggetti che le provocavano delle lesioni. Dopo l’intervento dei suoi genitori, che abitano in una casa attigua, le violenze sono state rivolte anche a loro, indifesi quanto la figlia, considerata l’ alta statura e la corporatura del loro congiunto. L’arrivo della Polizia nell’abitazione ha consentito di mettere al sicuro le parti offese, e ad assicurare loro per cure presso il Pronto Soccorso. Il “marito” violento proseguiva la sua condotta criminosa nei confronti dei poliziotti, opponendo loro una decisa resistenza, cercando di evitare con calci e spinte di salire sulla vettura di servizio; i poliziotti riuscivano ad immobilizzarlo ed a trasferirlo rapidamente in ufficio.
In Questura, ove continuava ad inveire contro gli agenti, veniva identificato per C.B., perugino del ’78, pluripregiudicato per lesioni, minacce, resistenza a Pubblico Ufficiale, furto ma soprattutto con un analogo precedente di violenza in casa, sempre nei confronti della giovane consorte, risalente all’agosto 2014. Dopo le cure al Pronto Soccorso, la moglie ed i suoi genitori venivano invitati in Questura ove, davanti al capoturno delle “Volanti”, l’Ispettore D’Acciò, davano pieno sfogo a tutte le loro paure ed a tutti i soprusi subìti riferendo degli episodi delittuosi posti in essere dal loro familiare nel corso del tempo. Ne emerge un contesto di violenze e percosse continue, quotidiane, commesse per motivi futili e quasi sempre amplificate dal suo abituale stato di alterazione alcolica. I fatti denunciati, corredati dai referti medici, vista la flagranza di reato e le testimonianze dei poliziotti intervenuti, non potevano che avere quale conseguenza procedurale quella più drastica: l’indagato, d’intesa con il Pubblico Ministero di turno, veniva tratto in arresto nella flagranza dei reati accertati e veniva spedito direttamente in Carcere a Capanne, in attesa della convalida e dell’eventuale emissione di un ulteriore provvedimento cautelare comunque idoneo a tutelare, anche in seguito, le vittime delle violenze.